In Italia la mediazione civile sembrerebbe ancora circondata da un alone di mistero e diffidenza, per una serie di motivazioni, fra le quali giocano un fattore determinante quelle di natura socio-culturale. Nel nostro tessuto sociale non si è inclini ad accettare l'idea che esista un modo diverso di risolvere una lite, senza che si debba per forza "distruggere" o " sopraffare" l'altra parte. La mediazione civile, invece, superate tali difficoltà, offre al cittadino o all'impresa uno strumento semplice, veloce ed economico di risoluzione dei conflitti, in alternativa o come forma di procedibilità alla risoluzione giudiziale.
Di norma l'approccio utilizzato nella risoluzione delle controversie, sia in sedi formali che informali, è di tipo win - lose. Si tratta della strategia tipica di un rapporto conflittuale e competitivo, dove le parti tendono a screditarsi reciprocamente e lo scopo è quello di sconfiggersi a vicenda o annullarsi. La negoziazione win-lose si riduce a lavorare esclusivamente sulle posizioni delle parti, ossia sulle ragioni che ognuna ha della pretesa. Ma le posizioni delle parti sono per natura inconciliabili e spesso molto ostili.
La mediazione civile, invece, utilizza un approccio negoziale di tipo win - win. L'approccio win-win rappresenta la strategia tipica di chi cerca sinergie con gli altri, allo scopo di perseguire la reciproca soddisfazione: è l’atteggiamento ottimale in ogni rapporto di negoziazione e produce gli effetti più vantaggiosi. La modalità win-win, non lavora sulle posizioni, le quali sono assolutamente incompatibili, bensì sugli interessi reali e nascosti legati al contenzioso.
Due bambine litigano per aggiudicarsi l'unica arancia rimasta in dispensa. L'una dice all'altra: "Spetta a me perché l'ho presa per prima!" e l'altra:" No! Spetta a me perché io sono la più grande!". La madre, per sedare la lite, interviene, proponendo di tagliare l'arancia in due parti perfettamente uguali e di darne metà ciascuna. Le bambine non sono soddisfatte: ognuna di loro vuole tutta l'arancia e non può cederne neanche un pezzo.
La nonna, che ha osservato attentamente la scena, decide di chiedere ad ognuna delle bambine perché realmente vogliono quell'arancia. Una delle due dice di aver sete e di volerla spremere per farne una spremuta. L'altra dice di volerne grattugiare la buccia per fare una torta al cioccolato.La nonna allora, spreme la polpa perché la più piccola ne possa bere il succo e grattugia la buccia dell'arancia affinché l'altra possa usarla per fare la torta. Entrambe le bambine sono soddisfatte al 100% e finalmente torna la pace in famiglia.